RASSEGNA STAMPA

LA REPUBBLICA - Canterini, condanna a metà

Genova, 12 dicembre 2008

Canterini, condanna a metà
Quattro mesi per lo spray al G8, ma niente risarcimenti
Per il leader dei celerini romani solo "violenza privata" e non il reato di lesioni
MASSIMO CALANDRI

QUATTRO mesi di reclusione per il questore Vincenzo Canterini, che durante i giorni del G8 affrontò con una bomboletta di spray urticante due avvocati e altrettanti no-global inermi, a braccia alzate. Il funzionario, già condannato a quattro anni per lo sciagurato assalto alla scuola Diaz, è stato giudicato colpevole di violenza privata per aver allontanato in maniera arbitraria i manifestanti pacifici. E´ stato invece assolto dall´accusa di lesioni. Nicoletta Cardini, giudice monocratico, ha inoltre rigettato le richieste di risarcimento avanzate dalle vittime: una sentenza che ha destato più di una perplessità e che sarà forse meglio comprensibile alla lettura delle motivazioni, attese nelle prossime settimane.
Canterini è un nome che ricorre anche troppe volte, nelle cronache del vertice internazionale di sette anni fa. E´ il leader del disciolto VII Nucleo sperimentale anti-sommossa, i «celerini» romani, protagonisti della sanguinaria carica all´interno dell´istituto scolastico di via Cesare Battisti. Un funzionario della Polizia di Stato che ancora oggi rivendica con orgoglio le decisioni da lui prese e il conseguente comportamento tenuto dai suoi uomini nel luglio genovese del 2001. Nonostante le inchieste aperte nei suoi confronti e in barba alla pesante condanna dello scorso 13 novembre, in questi anni ha continuato a fare carriera: è inevitabilmente salito di grado e oggi si trova ai vertici dell´Interpol, ufficiale a collegamento a Bucarest. Nella capitale rumena, raccontano gli amici, ha trovato il tempo per dedicarsi al golf e diventare un gran giocatore. Il suo coinvolgimento nel drammatico blitz alla Diaz è ben noto, anche se il funzionario - come tanti altri colleghi - ha sempre detto di essersi prodigato per evitare inutili violenze e soccorrere i feriti. Sfondato il portone d´ingresso della scuola, i suoi «celerini» massacrarono 93 no-global e ne spedirono 61 all´ospedale, 5 in prognosi riservata.
Ma Vincenzo Canterini era stato «operativo» anche nei giorni precedenti, e segnatamente il 20 luglio. Intorno alle 13.30, quattro ore prima che Carlo Giuliani perdesse la vita in piazza Alimonda, affrontò quattro manifestanti pacifici. Si era all´incrocio tra corso Buenos Ayres e via Casaregis, il funzionario in divisa e con il casco si avvicinò loro con passi decisi. Quelli alzarono le braccia in alto, a dimostrare che non avevano intenzioni bellicose. Lui rispose colpendoli al volto con spray urticante. La ricostruzione dell´episodio è stata ancora una volta possibile grazie ad una serie di fotografie e filmati recuperate in procura dal pm Francesco Cardona Albini, che ha sostenuto l´accusa nei confronti del questore. Immagini inequivocabili. Due degli avvocati aggrediti erano difesi dai colleghi Fabio Taddei e Massimo Pastore, altri due legali - Laura Tartarini, Emilio Robotti - tutelavano rispettivamente un manifestante e l´associazione Giuristi Democratici. Vale la pena di ricordare che uno solo dei manifestanti aveva querelato il funzionario, e che non erano stati presentati certificati medici. E´ forse anche considerando questi elementi che il giudice ha ritenuto «non sussistere» il reato di lesioni. Resta la violenza privata, perché Canterini ha arbitrariamente allontanato i quattro. Ma il questore non pagherà un centesimo di risarcimento.